giovedì 8 luglio 2010

Obrèscida 0.1



















(nella Polaroid: Everybody Tesla. Foto mia)


Quando partono le prime note del set iniziale del festival il sole non è ancora sorto. Sono appena le cinque del mattino e la musica – quella di Dubmode, ovvero Michele Casanova del duo cagliaritano dei Signorafranca – è ancora suonata ad un volume molto basso, con la consolle appena illuminata da un faretto sistemato di fronte. Il pubblico inizia ad arrivare a piccoli gruppi e a stendersi sulla sabbia, ancora fresca, delle dune di Torre dei Corsari a Sant'Antionio di Santadi, nelle vicinanze di Arbus, in una delle spiagge più belle e incontaminate della Costa Verde. È stato un happening insolito quello di Obrèscida, organizzato dall'associazione TempuNou del collettivo Nootempo – per la cura di Quilo, Arrogalla e Claudia Aru Carreras - e svoltosi a cavallo tra sabato notte e domenica mattina, dalle cinque fino alle nove. Un'alba musicata in mezzo alla sabbia dorata di alcune tra le dune più vaste della Sardegna, in cui musica e natura si sono compenetrati a vicenda, in un'atmosfera intima e rilassata resa possibile dal numero di partecipanti piuttosto contenuto – volutamente contenuto - dalla sensibilità dei musicisti che sono riusciti a interpretare musicalmente il mood delle prime luci dell'alba, e da una location stupenda che si faceva per la prima volta sfondo di un evento musicale legato alla musica elettronica. Il festival – organizzato in collaborazione anche con Gaetano Filice dell'Hotel Sabbie d'Oro – è stato un esperimento pilota che serviva come banco di prova per riuscire a portare i live electronics in contesti simili anche in futuro, nell'assoluto rispetto dell'ambiente circostante. Esperimento riuscito anche grazie al fatto che, musicalmente, si sono alternati alcuni dei producer e progetti elettronici più interessanti nati in Sardegna negli ultimi anni. Le prime luci dell'alba sono state sonorizzate dal producer sassarese Ganga, ragazzo giovanissimo con alle spalle un disco per la Nootempo, che si è prodotto in un set molto più tranquillo del solito – molto adatto, diciamo, all'orario in cui si è svolto - con turntable e laptop inglobando ambient, downtempo e trip-hop. Menion – chitarrista dei Muccamacca – ha portato un set per chitarra e laptop con un uso moderato della voce, tra decostruzioni post e folktronica. Il musicista ha lasciato il posto a Neeva – non prima di aver duettato con lui con una improvvisazione per sitar e laptop – producer cagliaritano che colleziona sampler su beat strascicati e un suono pulsante, che muove dall'hip hop astratto verso ritmi downtempo. Il duo Bentesoi ha rielaborato il suo live per l'occasione: la Carreras ha cantato inginocchiata sulla sabbia mentre Arrogalla produceva beat sporchi – come immersi in una nebbiolina lo-fi – e un suono di matrice dub. Mantaraffu – ovvero Marcello Cualbu dei Signorafranca – si è prodotto nella performance più sperimentale, con un suono scuro che inglobava elementi diversi in un magma sonoro fortemente pulsante. Il duo dei Plastik Kettle ha virato verso un electro-pop molto morbido fortemente in debito con gli eighties. Gli Everybody Tesla hanno prodotto il live più tirato, tra timide aperture dancefloor, melodie pop e un uso giocoso di strumenti autocostruiti, synt, kaoss pad e voci. Infine Paolo Indeo, ragazzo di San Gavino che si è affacciato da poco nel mondo delle produzioni musicali con un suono di matrice deep-house. Alla fine di tutto, come era naturale, colazione di gruppo e bagno al mare tutto il giorno. Andrea Tramonte, Unione Sarda, 5/07/2010

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